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Salò o le 120 giornate di Sodoma

Pierrot
4 aprile 2016
ore 18.00 e 21.00

di Pier Paolo Pasolini ,con Aldo Valletti, Caterina Boratto, Elsa De Giorgi, 116 min-Italia/Francia 1975
Nel ridurre "Le 120 giornate di Sodoma" del marchese De Sade, Pasolini ricorre alla ripetizione del numero 4. Durante la Repubblica di Salò 4 signori, che rappresentano i 4 poteri, si riuniscono insieme a 4 Megere, ex meretrici, e a ragazzi, partigiani o figli di partigiani in una villa protetta dai soldati repubblichini e dalle SS. Per 120 giorni i Signori possono disporre a piacere delle loro vittime e proibisce, pena la morte, ogni insubordinazione o pratica religiosa. Lo schema temporale corrisponde a 4 gironi danteschi: l'Antinferno e i gironi delle Manie, della Merda, del Sangue. Dopo il massacro, l'epilogo è in sospeso, con una speranza. Per Pasolini il sesso qui ha un significato politico: il rapporto sessuale sadico è una delle forme di sfruttamento dell'uomo da parte dell'uomo. Film estremo, è attraversato da due costanti che ne scandiscono il ritmo: la ripetizione ossessiva dei cerimoniali e l'accompagnamento musicale della pianista. Nel suo cinema all'insegna della congiunzione Marx-Freud il tema della morte - e dell'Eros - è dominante. Presentato a Parigi il 22 novembre 1975, 3 settimane dopo la morte di Pasolini, uscì sul mercato italiano nel gennaio 1976 e venne subito sequestrato. Le traversie giudiziarie - dall'imputazione di oscenità a quella di corruzione di minori - durarono sino al 1978. La versione circolante del film è priva di 589 metri (21') rispetto all'originale.

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Arcimovie
Scritto da Arcimovie